Ho avuto bisogno del mondo del calcio per raccontare di tifoserie che, da nord a sud del Paese, si sono unite sotto un unico striscione, Imbriani non mollare, per un giocatore che non poteva vantare nessun trofeo.

la storia di una promessa

110.000 chilometri percorsi in autostop e notti passate in Couchsurfing che mi hanno permesso di raccontare la storia di due fratelli che girano il mondo abbracciati, proprio come nel disegno di Keith Haring che ho tatuato sulla gamba tre mesi prima di perderlo.

Ho dovuto fermare il contachilometri dopo averne percorsi 374.970 in 107 Paesi del mondo a causa del coronavirus che mi ha costretto a chiudermi in casa.

È nei giorni in quarantena che ho realizzato di aver vissuto, dalla scomparsa di mio fratello, una vita parallela a quella reale che non mi permetteva di fermarmi a pensare che Carmelo era andato via.

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